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Fr. Enrique Gonzalez Arango è tornato alla Casa del Padre

Fu Assistente generale pro Monialibus

07 Marzo 2024

Il 1° marzo è tornato alla Casa del padre Fr. Enrique Gonzalez Arango, della Provincia S. Paolo Apostolo, in Colombia, dopo 66 anni di vita religiosa e 58 di sacerdozio.

Fr. Enrique nacque il 21 maggio 1933 a Manizales, Caldas, in Colombia. Dalla madre Josefita ereditò la tenerezza e la delicatezza nel trattare con le persone. Quando compì 12 anni, nel 1945, scoprì di voler diventare frate francescano. Glielo disse un libretto che un professore gli prestò all’Istituto, quando vide un’immagine sfuocata di San Francesco d’Assisi e dove in cinque righe si raccontava la sua vita e i suoi pensieri.

Nel 1954 arrivò al seminario di Nazareth a Cali. Qui si distinse per l’allegria, per il suo dono per il canto, come grande oratore e grande amico. Era un uomo di grande fede in Gesù, un amante della Parola di Dio e un amante della spiritualità francescana, un vero Frate Minore.

Il 6 gennaio 1958 professò per sempre di “vivere il Santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, allo stile di Francesco e Chiara d’Assisi”. Il 4 dicembre 1965 fu ordinato sacerdote da monsignor Rubén Isaza Restrepo.

Fu nominato insegnante di filosofia presso la scuola Virrey Solís di Bogotá. Poi fu destinato all’educazione dei giovani novizi nel convento di Bogotá. Da allora la sua passione è stata l’istruzione. Nel 1966 fu nominato professore presso la scuola San Solano nella città di Armenia. Nel 1967 fu vicerettore del collegio San Francisco de Asís a Ubaté, nel 1968 vicerettore del collegio Agustín Gemelli a Manizales. Nel 1979 lasciò la scuola e continuò a lavorare nelle comunità povere colombiane, sia nel campo dell’istruzione che nel lavoro sociale.

Il 15 luglio 1982 fu istituita la Vicarìa di San Pablo Apóstol, la cui opzione era quella di vivere in luoghi socialmente ed ecclesiasticamente emarginati e Fr. Enrique fece parte di questa nuova entità francescana. Dal 1982 al 1986 fu Segretario vicariale e contemporaneamente fu vicemaestro nel postulato della Vicarìa.

Svolse il suo servizio missionario in diversi luoghi della periferia della Colombia. Poi, dal 1996 al 2000 a Cali lavorò come assistente delle sorelle Concezioniste. Qui troviamo un altro dono che il Signore gli ha fatto: accompagnare la vita contemplativa. Dal 1996 ha cominciato ad essere assistente della Federazione dei Monasteri Concezionisti della Colombia. Le sorelle Concezioniste di Cartago così scrivono di lui: “È stato colui che ci ha amato di più, ha donato tutto senza trattenere nulla, la sua intelligenza, la sua saggezza, la sua squisitezza nel condividere la conoscenza, la sua gioia traboccante e la sua povertà evangelica, che ammiriamo sempre tra le tante altre virtù, delle quali il Signore lo adornò; per tutto questo gli esprimiamo eterna gratitudine”.

Nel 2001, Fr. Schneider, al termine del suo servizio come Assistente generale pro Monialibus a Roma, propose Enrique come suo successore al Ministro generale, affermando: “Egli è il miglior assistente per le Contemplative nell’Ordine Francescano”. Questo servizio ha permesso ad un menestrello francescano di arrivare alla Curia generale. La sua cavalleria, la sua gioia contagiosa, i suoi canti, i suoi detti, la sua Fraternità, la sua Spiritualità, il suo stesso senso umano riempirono di francescanesimo la Curia Generale e tutti i Monasteri in cui lo portava lo spirito di Francesco e Chiara e la loro amata Provincia francescana di San Paolo Apostolo.

Il nostro Ministro generale Fr. Massimo Fusarelli ne dà testimonianza così: “Ho avuto la grazia di condividere con lui sei anni nella fraternità della Curia generale e ho imparato ad apprezzare i suoi doni di umanità, gioia, preparazione seria e profonda e amore per le Clarisse e le Concezioniste. È stato per noi un punto di riferimento importante per la sua saggezza e il suo umorismo, sempre molto vivace. In lui abbiamo visto realizzate le parole di san Francesco: Beato quel religioso che non trova gioia e felicità se non nelle santissime parole e opere del Signore e, per mezzo di esse, conduce gli uomini all’amore di Dio con gioia e felicità. (Adm 20: FF 170)”.

Riuscì a superare due ictus che, al risveglio, espresse con il suo buon senso dell’umorismo dicendo che “Dio lo stava chiamando a rate”. Questi incidenti lo incoraggiarono a scrivere un piccolo libro, che intitolò: Antologia di pensieri di vita, una raccolta di frasi alcune famose, altre di autori non molto conosciuti e alcune di sua paternità.

Venerdì 1° marzo 2024 ha vissuto la sua Pasqua nel Signore, è stato visitato da Sorella Morte, e anche se non gli piaceva l’espressione compleanno, gli piaceva celebrare la vita. Per questo ha detto: “Non sono vecchio, ma ho la vita”. Per questo, celebrando la vita, l’hai ritrovata nella sua pienezza, a 90 anni, nella città dove è nata la tua “Manizales dell’anima”.

Con il contributo di Fr. Nelson Tovar Alarcón, Ministro provinciale
© Foto: El Quindiano

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