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Incontro del Governo generale con l'UCLAF

24 maggio, Veracruz (Messico)

25 Maggio 2024

Il 24 maggio si è tenuto l'incontro del Governo generale con l'UCLAF a Veracruz, in Messico. La giornata è iniziata con la celebrazione dell'Eucaristia nella cattedrale di Veracruz, presieduta dal Vicario generale dell’OFM, Fr. Ignacio Ceja. “La festa della dedicazione della Basilica di San Francesco è un'ottima occasione per approfondire le implicazioni, per la nostra vita e la nostra missione, dell'evento che in questi giorni stiamo celebrando: i 500 anni dell'arrivo dei 'dodici apostoli' francescani. Questi nostri fratelli, dandosi il compito di evangelizzare gli abitanti di queste terre, non solo hanno posto le fondamenta della Chiesa in Messico, ma hanno avviato una delle imprese evangelizzatrici più insigni della storia della Chiesa e del nostro Ordine”, ha detto nell’omelia Fr. Ignacio.

L'incontro è proseguito al teatro Clavijero con la conferenza magistrale di Suor Liliana Franco Echeverry sul tema “Le sfide della vita religiosa per l'America Latina a partire dal Sinodo della sinodalità”.  Ha iniziato parlando delle “cinque chiavi dello spirito della sinodalità” imprescindibili: l'arte di ascoltare, lo sguardo contemplativo e la realtà, emanare forme antievangeliche, l'itineranza esistenziale e geografica e infine l'uscita missionaria in intercongregazionalità e interculturalità.

La sorella ha invitato a vedere la missione in chiave di sinodalità: “La grande missione è aiutare a costruire il 'Noi', e ciò vuole una conversione”. Ha invitato i francescani a far vedere in loro Francesco, Chiara, e l'odore del Vangelo nella vita. Ha continuato dicendo che urge una conversione pastorale in chiave missionaria per rendere possibile il noi ecclesiale, trascendendo le singolarità per vivere nel dono della pluralità.

L'incontro è proseguito con il messaggio di Fr. Massimo Fusarelli, Ministro generale, il quale ha ricordato che i dodici apostoli hanno avuto un incontro totalmente nuovo: essi hanno potuto realizzare la loro missione evangelizzatrice grazie alla loro solida preparazione culturale e alla lettura dei segni dei tempi.
Ha chiesto ai frati un rinnovamento dell'azione missionaria francescana a partire da un rapporto personale con Dio, una vera vita fraterna, una sobrietà di vita senza allontanarsi dai più umili e lasciandosi trasportare dallo Spirito: "Sono intimamente sicuro che lo Spirito ci chiede con urgenza un'altra cosa: che abbiamo il coraggio di lasciarci spingere oltre le nostre sicurezze, anche pastorali, per immaginare e cominciare a vivere una vita francescana 'nuova' nei modi e nei mezzi, sostenuta da un'adeguata preparazione alla missione", ha detto Fr. Massimo.

Il Ministro ha anche invitato i frati a camminare in una Chiesa sinodale accanto ai laici, passando dalla collaborazione alla corresponsabilità con loro nella missione. Ha anche invitato a cercare nuove forme di vita ed evangelizzazione, a riprendere le missioni dell'Ordine in Amazzonia, Cuba, Haiti, presenze nei popoli indigeni e presenze nelle periferie delle metropoli. Ha concluso congratulandosi per la celebrazione dei 500 anni dell'arrivo dei primi frati in Messico.

Nel pomeriggio si è svolta una conferenza magistrale intitolata "Un'utopia evangelizzatrice per il Nuovo Mondo. Il progetto missionario dei primi 12 francescani". Fr. Guillermo Rodriguez Rico, OFM ha presentato il relatore Fr. Francisco Morales Valerio, OFM, il suo cammino all'interno dell'Ordine e i suoi studi sull'evangelizzazione dei francescani in America. 

Fr. Francisco ha parlato dell'ideale di una chiesa indiana di una nuova cristianità. Per lui i francescani furono una chiave nell'evangelizzazione del XVI secolo, poiché essi conobbero direttamente la cultura mesoamericana e si impregnarono in essa. Ha presentato come punto chiave il dialogo interculturale realizzato dai frati, lo sforzo per conoscere l'altro, in una realtà difficile dell'incontro di due culture totalmente diverse. Per questo, arrivando in Messico, i missionari si sforzarono di imparare la lingua e la cultura e poi portarono il messaggio evangelico nella lingua degli indigeni.

L'incontro si è concluso la sera con la presentazione dell'opera teatrale "Li conoscerete per le loro opere".

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